I Sassi: le cisterne e i sistemi di raccolta delle acque
Matera è nota anche come città dei Sassi, proprio per la peculiarità e l’unicità del suo centro storico. Scavati e costruiti a ridosso del torrente Gravina, i Sassi costituiscono la parte antica della città. Questa posizione invidiabile, ha reso di fatto la città invisibile agli occhi dei suoi nemici per millenni, permettendole di passare pressoché indenne attraverso secoli di storia.
Il Sasso Barisano, girato a nord-ovest sull’orlo della rupe, è il più ricco di portali scolpiti e fregi che ne nascondono il cuore sotterraneo. Il Caveoso, che guarda invece a sud, è disposto come un anfiteatro romano, con le case-grotte che scendono a gradoni, e prende forse il nome dalle cave e dai teatri classici.
Al centro la Civita, sperone roccioso che separa i due Sassi, sulla cui sommità si trovano la Cattedrale ed i palazzi nobiliari. Insieme formano l’antico nucleo urbano di Matera, dichiarato dall’UNESCO paesaggio culturale.
La scelta di questo sito, sebbene abbia garantito una estrema sicurezza all’abitato, ha comportato ai suoi abitanti enormi difficoltà nell’approvvigionamento delle acque. Sin dai primi giorni, quindi, i suoi abitanti concentrarono le loro energie sullo scavo di cisterne e palombari e dei relativi sistemi di canalizzazione delle acque.
Ad un occhio attento, delle strutture apparentemente semplici e rudimentali, si rivelano come dei prodigi di efficienza tecnica. Le umili tecniche arcaiche acquistano così un fascino ed un valore inimmaginabile.
I trogloditi che scavano canali e cisterne, costruiscono giardini pensili, ed attorno agli spazi collettivi, oggi chiamati vicinati condividono le proprie risorse, appaiono d’un tratto degli esseri geniali. Tutto questo è ancora presente e vivo, sotto i nostri occhi in una città, Matera, che ha del magico.